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Recensione ChromeCast Audio

Introduzione

Ammetto di essere un audiofilo senza grandi pretese.
Mi piace ascoltare musica di buona qualità. La musica è una importante importante della mia vita, ma deve essere di buona qualità, altrimenti non è un piacere.
Se per quanto riguarda i gusti la cosa e piuttosto soggettiva, quando si parla di riproduzione musicale il discorso diventa sicuramente più oggettivo.

Altoparlanti Bluetooth

Noto con curiosità il fiorire di altoparlanti Bluetooth, alcuni dal costo proibitivo, che per caratteristiche intrinseche possono garantire una riproduzione poco più che mediocre, ma che sono in cima alle lista di desideri del pubblico (non so bene di quale pubblico).

Sfido chiunque ad ascoltare lo stesso brano su un altoparlante Bluetooth o su uno stereo tradizionale con riproduzione tramite CD, musicassetta, o vinile. La differenza di qualità è imbarazzante: ascoltare un brano in modalità bluetooth garantisce le stessa qualità audio di una vecchia radiolina.

L’unico punto a favore dell’altoparlante BT è l’immediatezza di uso tramite smartphone o tablet.
Il quesito è quindi come godere di una qualità musicale degna di questo nome senza rinunciare alla immediatezza di uso delle recenti tecnologie.

 

Musica Liquida

La risposta è piuttosto semplice: basta dotare il nostro impianto stereo (sì esattamente quello ingombrante che prende polvere nella libreria) di una sorgente al passo con la tecnologia.
Esistono varie opzioni disponibili:

– Elementi in grado di leggere dispositivi di storage digitale (chiavette sub o hard drive
– Lettori network. Cioè lettori che si connettono alla rete di casa tramite cavo ethernet o tramite Wi-Fi.
– Radio digitale. (DAB)

Ogni soluzione ha ovviamente i suoi vantaggi e svantaggi, La seconda categoria sembra quella più promettente da un punto di vista di flessibilità, e ad essa appartiene il Google Chromechast.

Chromecast Audio

Le premesse (o promesse) di questo dispositivo sono ottime: possibilità di collegamento wireless con la rete Wi-Fi di casa per riprodurre musica streaming (servizi quali Spotify, Google music, iTunes, radio internet).
Qualità di riproduzione 24bit/96kHz. Quindi sulla carta superiore alla qualità di riproduzione dei CD (16bit/44,1kHz).

Unboxing

Per l’acquisto del dispositivo sono dovuto ricorrere all’ordine tramite Google in quanto il dispositivo non era disponibile nei negozi fisici.
Prodotto spedito dell’Irlanda (rigorosamente senza scontrino…), consegna 2 settimane, costo 39,00€, spedizione gratis.
Il piccolo pacchetto contiene il dispositivo, il cavetto per l’alimentazione, l’alimentatore ed il cortissimo cavetto di collegamento all’alimentatore.
Il cavetto di collegamento è un doppio jack che può essere utilizzato per gli altoparlanti portatili ma non per gli amplificatori stereo seri; per questi dovremmo dotarci di cavetto apposito. Poco male.

Prova Chromecast

Il collegamento fisico del dispositivo non merita ulteriori spiegazioni, nel mio caso ho provato il Chromecast su un discreto stereo compatto Technics, ad un mediocre stereo compatto Panasonic ed ad un altoparlante Bluetooth dotato anche di ingresso jack.

Per essere comandato il Chromecast ha bisogno di un dispositivo mobile (smartphone o tablet) su cui sia caricata l’app Google Home. L’applicazione funzione sia con dispositivi Android che con dispositivi IOS.

Una volta scaricata, l’applicazione procede alla scansione dei dispositivi Wi-Fi nelle vicinanze per la ricerca del nostro Chromecast, all’aggiornamento del software e successivamente richiede la password di accesso alla rete Wi-Fi di casa per il collegamento del Chromecast.
Se non abbiamo una rete Wi-Fi il Chromecast non è utilizzabile.

Fin qui tutto bene, ma come facciamo a riprodurre qualche brano?

Riproduzione

Per riprodurre musica tramite il Chromecast sul dispositivo al quale è questo collegato dovremo accedere ad una delle applicazioni abilitate (ad esempio Spotify) e selezionare il Chromecast come dispositivo di uscita.
In questo caso il Chromecast riceverà il segnale musicale via wifi direttamente dall’applicazione utilizzata, lo smartphone non ha alcuna funzione se non quella di comandare la connessione. Infatti una volta che la riproduzione è avviata lo smartphone può essere tranquillamente spento.
Ovviamente non tutte le applicazioni per la riproduzione musicate offrono la possibilità di connettersi al nostro Chromecast. .

App Disponibili

Chiarito che il Chromcast non è utilizzabile senza una app per inviare musica al dispositivo, vediamo quali sono le applicazioni disponibili.
Per avere un elenco aggiornato occorre accedere all’applicazione Google Home e consultare la schermata “Esplora”; naturalmente alcune delle applicazioni elencate sono dedicate alla riproduzione di video per il Chromecast TV e non sono quindi idonei alla riproduzione musicale. Di seguito alcune di quelle da me scaricate e provate, sia in ambiente IOS che Android.

Spotify

Il servizio Spotify offre sia l’abbonamento gratuito che quello Premium a pagamento.
L’abbonamento gratuito permette di accedere allo streaming audio con la solo limitazione della pubblicità (a dire il vero neppure troppo frequente) e della impossibilità di scaricare i file per l’ascolto off-line.
La scelta è veramente molto ampia è l’accoppiata con il Chromecast alquanto azzeccata. Possiamo utilizzare in modalità “radio” o selezionare una collezione esistente e goderci la nostra musica preferita all’infinito.
La qualità dell’audio è piuttosto buona (analoga alla riproduzione di MP3); solo con uno stereo di qualità superiore potremmo apprezzare la differenza rispetto ad un ingresso audio tradizionale: CD, Radio, Vinile o musicassetta. Evidentemente il limite nella qualità di ascolto è rappresentato dal segnale inviato da Spotify, non da Chromecast.

Google Play Music

Google Play Music richiede un’abbonamento mensile. Senza questo il dispositivo non permette neppure di riprodurre la musica caricata sul dispositivo dal quale comandiamo il Chromecast.
Al contrario di quanto illustrato nella pubblicità infatti non sono riuscito a far funzionare il Chromecast come semplice ricevitore Bluetooth.
Questo problema rende quindi impossibile utilizzare il nostro Chromecast per la riproduzione tramite applicazioni non abilitate (vedi Apple Music).

MyTuner

Ottima applicazione per lo streaming di stazioni radio internet. L’applicazione ha una versione free che a fronte di pubblicità permette la riproduzione senza il pagamento di alcun abbonamento.
MyTuner si connette al nostro Chromecast e permette quindi riprodurre radio da tutto il mondo sul dispositivo collegato. La qualità di riproduzionene è analoga a quella che otteniamo con Spotify.

Conclusioni

Non è facile trarre conclusioni su questo prodotto che stupisce per la compattezza, la qualità del suono e la flessibilità di uso ma non conferma pienamente le promesse perché molto limitato dalla scarsità di applicazioni necessarie per il suo funzionamento.

In realtà l’accoppiata con Spotify  è veramente azzeccata: il modo più semplice ed economico per accedere ad una libreria musicale amplissima. Già questo sarebbe sufficiente per giustificarne l’acquisto.

Quindi consiglio l’acquisto del Chromecast Audio a chi ama la buona musica, possiede un impianto stereo di non ultima generazione e vuole sfruttare la tecnologia attuale per ampliare la opzioni di ascolto senza spendere un capitale per l’acquisto di un lettore network.

Le applicazioni con le quali il dispositivo funziona non sono molte, ma garantiscono piena soddisfazione anche senza alcun abbonamento mensile. Inoltre il dispositivo dovrebbe essere pronto per app capaci di trasmettere musica di qualità superiore.

Proprio di questi giorni è giunta la notizia che Google interromperà la produzione di questo dispositivo. In effetti Google Chromecast Audio è già stato eliminato dalla bacheca di Google. Questo è a mio avviso un vero peccato, sono sicuro che sebbene sia un prodotto di nicchia sarà ricordato per lungo tempo.

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